La provincia odia – Maudits

Felicino/Alessandro di Felice/Maudits è uno dei tanti amici che abbiamo conosciuto girando tra i palchi della Sardegna. Lo conoscemmo quando aveva solo 8 anni. Era un bambino in carne che suonava una batterie molto più grande di lui. Oggi è un polistrumentista che ha girato un pò ovunque coi progetti più disparati. Quest’estate si è chiuso con noi in sala seguendo i lavori de “La provincia odia” dandoci consigli su parti strumentali, grafiche e infine curando la parte fotografica del lavoro.

La prima volta che ho visto i C4 ero un bambino, era il prequel della prima edizione del ‘Du Festival e mio fratello faceva il fonico senza maglietta e infradito.
Non avevo idea di cosa fosse il punk, vedevo solo dei ragazzi che urlavano il loro disprezzo nei confronti dei “Magnacci nucleari” e non capivo perché il batterista suonasse con il ride completamente squarciato. Erano gli anni dell’ultimo concerto dei Kenze Neke, delle proteste contro il nucleare in Sardegna e della seconda ondata della Lega Nord.

Dopo 10 anni la formazione è cambiata, Lai ha aggiustato il ride, Barney è diventato la voce più bella dell’hardcore, ci sono due chitarristi molto belli, ma una cosa non è mai cambiata: la rabbia.
Fanno i duri, ma alla fine sono dei teneroni che gridano della malinconia dell’emigrato costretto ad abbandonare tutto ciò che ama per cercare un posto nel mondo. Questa era la rabbia che io non capivo da bambino, non sapevo neanche che di lì a breve sarei stato partigiano della stessa guerra.

Ho visto nascere l’ultimo EP come fosse un figlio, anche perché ho sudato in saletta come voyeur durante il concepimento.
È un inno all’odio verso chi ha deturpato il posto che ci ha partorito, la disillusione che ha spopolato i nostri paesi, le persone che continuano a foraggiare questa deturpazione.
Sono 20 minuti di orgoglio, un grido che spera di trovare delle orecchie che sentano il dolore che esce fuori dalla terra sommersa dalle pale eoliche e dalle serre fotovoltaiche.

I C4 sono la mia famiglia, un pezzo del mio cuore che custodisco gelosamente e che spero di non perdere mai.
Non dimenticatevi di me, sappiate che vi amo.